"Nel Rinascimento si adoperava autentica polvere d'oro per ornare i piatti della mensa dei principi. Gli alchimisti pensavano che l'oro avesse un benefico effetto su chi soffriva di malattie di cuore. Chi non poteva permettersi l'oro, si pensò allora di ricorrere allo zafferano come sostituto. Si riusciva così a preparare piatti che avevano, se non la sostanza, almeno il colore dell'oro".
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